venerdì 15 marzo 2019

QUATTRO CHIACCHIERE CON IL MORTO


"Paura del buio" ha visto la luce per la prima volta sulla Cordillera che separa un oceano dall'altro. 
Paura del Buio sa che su quelle montagne non è mai salito ma ci è andato vicinissimo. 
Paura del buio sa che da un lato ha visto l'oceano e dall'altro solo un grande lago: ma l'immaginazione è l'arma che aiuta a spiegare un'invenzione. 
La luce, poi, si è riversata nei suoi occhi mille e mille volte; la luce di questo mondo, così difficile da vedere se non attraverso un sottile velo commosso di lacrime.
Così la luce venne ricercata nel più fitto della tenebra e li, Paura del buio, si accorse che la luce non può raggiungere gli occhi.
"E' buio il cuore di questo mondo" disse un giorno Paura del buio al cadavere di un soldato di nove anni. 
"La luce è un invenzione della nostra anima e non serve a schiarire le tenebre quando esse sono fitte come in questo strano posto" continuò.
Il cadavere del soldato bambino disse che nemmeno dove era appena andato lui c'era luce.
Paura del buio capì che quella terra nera era un segnale di monito e quindi fece girare gli ingranaggi della ragione per mettere le cose a posto. 
Pochi minuti ci vollero per capire che "la ragione" è un piccolo impianto di dissalazione della realtà, un piccolo insieme di filtri ed ingranaggi che funziona solo laddove ce ne sia bisogno, un delicato sistema che tiene a galla la barchetta dell'umanità. 
Il cadavere del soldato bambino fece uno sforzo immenso per aprire gli occhi e mostrare le orbite vuote a Paura del Buio. 
La luce che filtrava attraverso quei grandi buchi neri gettò un'ombra sulla mente spenta del cadavere che riuscì comunque a parlare senza che i grassi vermi gli si riversassero fuori dalla bocca: "Qui le bestie usano un altro sistema, oscuro ed incomprensibile, più umano e più vero, ma poco congeniale all'uomo che teme le tenebre".
La ricerca della luce è uno stato di angoscia profonda, è la ricerca di una verità soggettiva che dia pace allo spirito indomito dei nostri antenati, il quale si condensa in piccole gocce di sudore sulla nostra fronte. 
Il movimento continuo sulle lunghe distanze, è un buon sistema di comprensione generale delle cose che ci stanno attorno, sicuramente non il solo, non il più profondo e nemmeno il più affidabile, ma certamente il più attendibile per quanto riguarda i principi basilari che regolano l'esistenza."
"Sono dispiaciuto" disse allora Paura del Buio al cadavere del soldatino guardando però oltre il fiume, anch'esso nero come la notte.
"Non essere dispiaciuto per me" rispose il cadavere cercando di guardare anche lui oltre il fiume, "Sii dispiaciuto per te che cammini sulla terra di altri per portarti via qualche risposta che a casa non riesci a trovare."
Un tonfo al cuore percosse Paura del Buio.
"Non dispiacerti per questo corpo morto" continuò il giovane cadavere " disperati piuttosto per ciò che non sei mai stato, disperati per tutto quello che non vedrai, ma non dispiacerti di questo momento perché sarà una delle poche cose che andranno a far parte del tuo magro bottino quando lascerai queste terre."
Paura del buio raccolse tutto il coraggio sprecato nella vita e si accovacciò accanto al cadavere, abbassò lo sguardo e fissò quelle profonde orbite vuote."
"Come ti chiami soldato?"
"Non devi sforzarti di guardare questo buio" disse il soldato bambino "non ne hai bisogno, guarda pure lontano, osserva l'albero, la pianta o il fiume, siamo la stessa cosa, ora."
Paura del buio restò immobile e ripetè la domanda: "Come ti chiami soldato?"
"Mi chiamo Pay Pay e mio padre si chiamò Nlaza, suo padre Nimi ed il padre di suo padre Mpanzu. Se non fossi morto sarei vissuto fino a cento anni e, in un caldo pomeriggio di sole, avrei forse incornato tuo figlio in un piazzale di terra, gli avrei raccontato una lunga storia inventata che parla di un piccolo coniglio e gli avrei regalato una grossa e matura papaya. Ma le cose non vanno sempre come dovrebbero."
Paura del Buio era dispiaciuto comunque e sopratutto di lasciare lì da solo il cadavere del bambino. 
Gli disse che non voleva andarsene, che avrebbe voluto restare li, accanto al fiume a tenergli compagnia. 
Il cadavere del soldatino sussurrò: "Non stare in pena Paura del Buio, vai dove devi andare, è tardi e tra poco arriveranno le tenebre. Non puoi restare qui. Vai a cercare la luce anche questa notte, vedrai che la troverai, la luce di una candela, forse quella di una lampadina. 
Queste sono le luci che potrai trovare, ma nulla più, almeno fino a domani"

Paura del Buio si allontanò seguendo un sentiero rosso, sottile come una stringa, scostando piante sudate e tergendo la propria fronte bagnata. 
Lontano i rumori del villaggio lo fecero sentire un poco più tranquillo, voci umane arrivavano fino a li. 

In meno di un'ora sarebbe arrivato all'accampamento e se non avesse trovato le candele, quella notte, avrebbe acceso i fari della macchina. 


di Manuel Stein
traduzione dal tedesco di Roberto Giacchello

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