domenica 10 marzo 2019

"BOCCA LARGA"

Di Manuel Stein
traduzione dal tedesco di Roberto Giacchello


Un numero assolutamente imprecisato di persone si aggira sul pianeta terra. due miliardi e mezzo nel 1950? Sei miliardi e mezzo oggi? Mah chi può saperlo.
Alzi la mano chi era presente. Alzate tutti la mano che così diamo una contata proprio oggi.
Mentre l'uomo dal ventre piatto passeggia attraverso questa immensa moltitudine qualcuno lo apostrofa: "Chi sei tu per giudicare!?"

"Io sono te" risponde l'uomo dal ventre piatto; si gira e riprende la sua strada già dispiaciuto di aver dato risposta a quella voce.
"Da oggi non succederà più, da oggi" si dice l'uomo dal ventre piatto," risponderò a questi poveracci, a questi nessuno, con parole non incomprensibili ma con false risposte, con parole che li faranno meditare senza sapere che staranno meditando sul niente."  
Così la mattina dopo, mentre l'uomo dal ventre piatto arringa in una piazza sperduta nel deserto, un piccolo drappello di omuncoli si avvicina, lo ascolta e uno di loro domanda: "ma chi sei tu che vieni qui in questa nostra terra a dirci del bene e del male?"
L'uomo dal ventre piatto risponde con un lieve sorriso: "Sono il tuo dio disceso da sud, portato dal vento tiepido creato dallo sfarfallare delle grandi orecchie del coniglio gigante. 
Sono una rana saltata fuori dallo stagno prima che il perfido meteorite ci precipitasse dentro. 
Sono lo spettro del maialino arrostito il mese scorso in una terra lontana da uomini che non avevano fame ma solo uno spiedo nuovo. 
Sono la scarpa del suonatore di mandolino che da nove anni ha smesso di suonare perché gli duole il tallone nudo. 
Sono il granello di sabbia più grande di tutti, gigante nella duna e nano nella sassaia. 
Sono colui che spende il denaro con un sorriso perché spera sempre che basti a pagare un momento di gioia. 
Sono il sicomoro più sottile dell'intero cerchio, quello che lascia trapelare un raggio di luce anche quando la luce si sta' facendo da parte. 
Sono la strega dai capelli crespi, la madre di tutti i mali a venire ed allo stesso tempo il padre di tutto ciò di buono che c'è stato fino ad oggi.
Sono il teschio ritrovato tra le ceneri della casa in fiamme, l'osso di pollo che assume la posizione sgradita nell'ordine prestabilito. 
Sono il filo che sempre verrà tagliato in cambio di un po di tranquillità."

"Sei solo uno stupido ""bocca larga' qualunque"", ecco cosa sei" lo apostrofa un uomo del gruppo; un uomo seduto su una cesta di paglia che si piega sotto al suo peso e che lo lascerà con il sedere a terra entro pochi minuti.
L'uomo dal ventre piatto sorride come se quell'uomo fosse un giullare nemmeno troppo capace di fare il suo mestiere.

"I tempi dei re sono lontani mio caro ""culo in terra'" risponde l'uomo dal ventre piatto," i tempi grandi si sono sciolti come zucchero nel formicaio, le dame hanno perso le vesti ed i re le corone, le regine non sanno leggere nemmeno il loro nome, i principi sono capricciosi come piccoli cani viziati e tutta la gente del mondo si sente re di quel piccolo spazio che c'è tra la punta del loro naso e la mosca che ci si è posata sopra".

Qualcuno si alza come per allontanarsi, qualcuno si alza come se volesse dire qualcosa, ma tutti vengono distratti da un rumore tra i cespugli. 
Gli sguardi si voltano e dal folto delle palme esce trotterellando il coniglio gigante, si ferma a pochi metri dal gruppo, osserva gli uomini uno per uno e non dice niente. pochi secondi, pochi balzi ed il coniglio gigante è di nuovo scomparso tra la vegetazione.
"Il coniglio gigante ha parlato" dice l'uomo con il ventre piatto "è ora che io vada, è l'ora in cui, se le avessi, dovrei muover le tende".
L'uomo con il ventre piatto scende dalla montagnola di sabbia e si incammina verso sud.

Dal gruppetto di poveracci alle sue spalle si leva una voce: "Ma di che coniglio parli, quella era solo una nuvola! Apri gli occhi 'Bocca larga', aguzza la vista 'Orecchie piccole'."

L'uomo dal ventre piatto si allontana incurante della calura pensando a come può l'uomo confondere il coniglio gigante con una nuvola, come può l'uomo credere che una nuvola esca dalla vegetazione e ti parli, come può l'uomo essere così cieco e sordo ai consigli che il mondo intero cerca di dargli.
Lasciate le sabbie non resta che scalare la montagna. 

Il regno millenario fatto di gole ripide, di canaloni scavati dal tempo, di picchi aguzzi e verdi vallate, di luoghi sacri che vivono tra le montagne di nebbia di laghi antichi come dei.



"Donna di cemento"
Nieu Bethesda, South Africa.




"Scimmia cotta sulla marmitta della barca"
Tra Bumba e Kisangani, Congo river. 
Repubblica Democratica del Congo.


"Bateau dorme"
Lisala, Repubblica Democratica del Congo.

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