sabato 16 marzo 2019

DELTI O KAHAANIYON?


I viaggi in questo strano continente dalla forma di pera ritorta pare, spesso, finiscano come due dei sui grandi fiumi.
Ci sono questi due grandi fiumi, ma proprio grandi, grandi che in Europa sono troppo grandi, che finiscono lì, a mille chilometri dal mare, dispersi in fiumiciattoli, torrentelli, rii e rigagnoli.
Ecco quello che succede; al mare non ci torni più, cerchi una strada, da principio, poi provi a scavarti una galleria, poi torni sui tuoi passi, fai una serie di curve e slalom tra gli alberi secolari e gli arbusti, poi incontri te stesso di qualche chilometro prima, ti incroci, ti schivi ti mischi ed ecco qui la magia: ti fai casa!

Certo ci sono i Giganti veri e propri, quei fiumi che sono i più grandi e più lunghi di tutta questa sfera che tanto sferica non è. Questi vanno fino al mare, loro non possono certo esimersi da questo compito eterno ed immutabile. 
Hanno delle responsabilità.
La responsabilità di arrivare al mare.
Ma l'acqua al mare ci arriva sempre e comunque, poco importa che a portarcela sia il fiume, il temporale o l'uccello. Lei ci arriva, sempre.
Quindi qui puoi perderti, puoi perdere parte dell'immutabile senso delle cose che la storia cerca di inculcarti non conscia di essere lei stessa un fiume che porta l'acqua esattamente dove l'acqua va, dove l'acqua comunque andrebbe. 
Al mare, sempre e comunque.   (A parte quella infinitesimale parte che da sessanta anni andiamo a pisciare nello spazio)
Ed allora le cose si confondono un poco. una leggera nebbiolina affiora, poi sale, poi diviene bruma, poi nebbia e poi sta' li, pesante, rarefatta in filamenti e linee di diverse densità, sospesa a colorare i raggi di soli giganteschi all'alba ed infuocati al tramonto, incapace di decidere se sono colori mai visti, riflessi d'altri tempi od un gioco di specchi deformanti dovuti alla sua presenza in sospensione. 
Il solo guardarci attraverso in direzione del sole ne cambia il colore! Lo sapevate? Io l'ho studiato, si l'ho studiato in un passato remoto, ma così remoto che l'altro ieri sembra domani.
Da questi luoghi dove i fiumi sfociano senza arrivare al mare, si può anche decidere di ritornare indietro, di risalire la corrente per vedere cosa successe in passato. Se arrivi nel mare, eh no, li non puoi più far niente, lo scopo è raggiunto, le acque si mischiano, ti perdi, ti mischi. hai dato il tuo contributo. Ecco fatto!
Invece da qui puoi scalare a ritroso il sentiero che qui ti ha condotto, puoi riscoprire cose che non hai mai avuto, puoi riscoprire  racconti di parenti lontani nel tempo tanto quanto nonni e bisnonni. Da qui riesci a risalire al nocciolo delle cose senza perdere tutto il gusto della cosa. 
Chissà che non si riesca a raggiungere le sorgenti e capire da dove si arriva. Qualcuno dice sia possibile, io penso sia difficile altri sanno che non sono raggiungibili. Questi ultimi solitamente si lasciano scivolare in mare come chiazza d'olio!
E' comunque lassù, tra quelle montagne tanto lontane quanto immense che puoi trovare ciò che di più antico esiste. Se segui il filo a ritroso più in dietro di così non puoi andare….ed è già un successo arrivarci…chissà se qualcuno mai ci è arrivato. Eppure le sorgenti, lassù, tra nebbie e foreste sono proprio il punto più lontano raggiungibile su questa terra. Bisogna poi stabilire, caso per caso, se davvero ci si vuole arrivare o se basta poi risalire a ritroso la storia e trovare un'ansa nella quale comodamente osservare la corrente al rovescio.
Di sicuro è un bel vedere, con immensi spazi aperti, animali che si abbeverano, il tempo che si ferma e poi fa un salto furioso in avanti ma poi torna un po più indietro di prima. Farfalle giganti e colorate come arcobaleni ti ricordano musiche e disegni dell'infanzia di tua madre ed immensi animali preistorici ti ricordano l'infanzia di tuo padre.
Spazi infiniti, tramonti inverosimili ed albe primordiali ti lasciano senza fiato giorno dopo giorno. Senza mai, almeno apparentemente, essere contaminate da storie già scritte ed abbruttite da fili spinati.
E così, mamma, mi perdo in un sogno di stoffe colorate che non avranno mai l'intensità vera e propria dei colori di casa, ma sicuramente un odore più forte, una fragranza più persistente, una trama più semplice e lontana nel tempo e nello spazio, un tocco che sempre richiama altri mondi altrimenti invisibili, altrimenti solo raccontati, altrimenti facenti parte di favole che son, si belle, ma senza sapori. Storie mai vissute han bisogno di piedi scalzi che vadano ad indurirsi altrove o scarpe che si consumino diversamente per far si che la storia resti viva….altrimenti diviene una mummia da museo della quale si traviseranno poi le origini, i significati….
Hei! Mamma, però, mi raccomando, "acqua in bocca"…tutto questo deve rimanere un segreto tra te e me.

Sempre tua C.M.N.N.



di Chandraki Malini "Nadee" Narayan 
traduzione dall' hindi di Bupesh "Samudr" Subram

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