mercoledì 13 marzo 2019

CAMMINA NELLE FIAMME

Cammina nelle fiamme,il bambino con riccioli bruciati.
Lascia la corda la madre, il secchio scivola nel pozzo.
Nessuno conosce con esattezza quanto sia bruciato il bimbo,
quanto sia profondo quel pozzo.
Alcuni sostengono che vada sino al centro della terra. 
Altri lo negano dicendo che se così fosse l'acqua sarebbe calda.
Ma l'acqua è abbastanza calda.
Pianti ed urla echeggiano per il villaggio. 
Disperazione e grida. 
Un vecchio corre lento verso la sua capanna. 
Due uomini trasportano il bimbo in fiamme verso un'altra capanna. 
La madre urla, si dispera, insegue i portatori.
Il bimbo viene disteso su di un giaciglio all'ombra. 
Geme il bambino, ansima la madre, arriva il vecchio.
Un unguento che forse darà un sollievo che forse guarirà le ferite, che probabilmente non farà niente.
Sale la febbre scendono le tenebre. Torna il sole tra dolori d'anima della madre che sta' per perdere il cuore un'altra volta ed i dolori silenziosi e mortali del bimbo con la pelle che si stacca.
Un giorno d'inferno scorre assieme al sudore, un giorno di infezione, dolore e paura.
Il villaggio si ritira in silenzio al crepuscolo. 
Le donne si chiudono nelle capanne immaginando il dolore, il coraggio, la rassegnazione di quel gesto che compiendosi ogni volta che i mali sono troppo grandi, firma la loro perpetua condizione di miseria.
Uno straccio umido si posa deciso sulla bocca del bambino tremante. 
Decisione e fermezza della mano, delirio e tristezza degli occhi.
Pochi sussulti resi incoerenti dalla febbre. 
Un ultimo sguardo attraverso occhi più grandi della luna.
Tutto è finito. 
Anche il dolore più grande finisce.
Dopo trentasei ore di dolori e convulsioni il bimbo riposa sul giaciglio. 
La mamma, accasciata sulla stuoia ai piedi del lettino fatto di ferro vecchio e paglia nella stoffa, piange senza sapere perché.
La notte è lunga nella solitudine di chi si accompagna ad un cadavere.
Il sole è presagio di verità nelle mattine che seguono le tenebre dell'incubo.

Poco discosto dal villaggio, un uomo, sorpreso dai primi raggi del sole, sta' scavando una piccola buca nel terreno rosso.

di Joseph Banda
tradotto dall'inglese da Pierre-Yves Raoult

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